Gravina dà il restart per il 28/6, ma c’è un problema per tutti. L’articolo sul Corriere dello Sport
No al calendario. Il CD della Lega Pro tre giorni fa ha detto la sua. Presente in videoconferenza anche Gabriele Gravina, che ieri ha sancito per il 28 giugno la ripresa del campionato (salvo playoff o algoritmo di classifica in caso di ulteriori stop), il CD ha invece ribadito che concludere il campionato è impossibile e anche per l’alternativa, playout e playoff, serve un percorso definito e per rispettare il protocollo sanitario cosa bisogna spendere?
Si procede per dati che vanno calibrati anche per la quantità di impegno. Con solo una gara da giocare (nei playoff brevi chi perde va subito fuori) la spesa finisce al triplice fischio, ma per arrivare a quella partita bisogna aprire il portafoglio. Per i prezzi c’è una forbice ampia, da 20 a circa 100 euro secondo il laboratorio che lo effettua.
Per squadra sono in ballo circa 40 persone, fra giocatori, tecnici, preparatori, con spesa da ripetere ogni 4 giorni in fase di avvicinamento all’evento. E’ di circa 50 euro, invece, il costo medio un test sierologico. Solo per lo screening, insomma, al mese, ad ogni club di Lega Pro potrebbero servire almeno 35 mila euro più gli altri soldi per la pulizia giornaliera e la santificazione periodica, i dispositivi di protezione individuale.
Per non parlare degli extra in caso di positività, con la quarantena estesa al gruppo squadra. Playoff e playout per la Lega Pro, dunque, avranno un prezzo, nell’ipotesi migliore, di almeno 40-45 mila euro al mese che lievitano se si va avanti. E validi anche nelle remotissima – ipotesi che riprenda regolarmente il campionato.
Non poco. Il che spiega la formula degli spareggi “per chi ci sta” balenata nel CD. Interverrà, in qualche modo, la Figc? C’è chi ci spera, e c’è chi si augura che non se ne faccia nulla per risparmiare qualche stipendio.